Muzic: Ebano dei Modena City Ramblers

[di Francesca Pellegrini] Una delle band italiane più importanti e conosciute, una triste storia meravigliosamente cantata: oggi vorrei farvi conoscere Ebano dei Modena City Ramblers.

Testo di Ebano

Sono nata dove la pioggia porta ancora il profumo dell’ebano
Una terra là dove il cemento ancora non strangola il sole
Tutti dicevano che ero bella come la notte africana
E nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la perla Nera…
A 16 anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata
Nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita…
Così laggiù ho ben presto imparato che i miei sogni erano solo illusioni
E se volevo cercare fortuna dovevo lasciare ogni cosa
Ebano
Jack O’s bar, Parade hotel, for me une
Ebano…

Spesi tutto quello che avevo per il viaggio e i miei documenti
A Palermo nel ’94 eravamo più di cento giù al porto…
Raccoglievo le arance e il limoni in un grande campo in collina
Lavoravo fino a notte inoltratata per due soldi e una stanza nascosta
Ebano…
It’s a long long night
It’s a long long time
It’s a long long road
Ebano…

Poi un giorno sono scappata verso Bologna con poca speranza
Da un’amica mi sono fermata, in cerca di nuova fortuna
Ora porto stivali coi tacchi e la pelliccia leopardata
E tutti sanno che la Perla Nera rende felici con poco…
Ebano
Jack O’s bar, Parade hotel, for me une
Ebano…
It’s a long long night
It’s a long long time
It’s a long long road
Ebano…
Perciò, se passate a Bologna, ricordate qual é la mia storia
Lungo i viali verso la sera, ai miei sogni non chiedo più nulla
Ebano

Video non ufficiale su You Tube:

Realizzato da Marco Beyene

Analisi del testo

La voce di Cisco ci racconta il viaggio di una ragazzina di origini africane, dalla sua città alla nostra Italia degli anni ’90; non sappiamo qualcosa di lei prima del suo viaggio, ma certo sappiamo come finisce.

Tutti dicevano che ero bella come la notte africana
E nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la perla Nera…
A 16 anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata
Nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita

Il viaggio inizia così nel modo più veloce e triste perché Ebano viene venduta dai genitori, come tante altre bambine.
Ma lei è speciale, lei è molto bella.
E infatti la piccola sedicenne appena venduta con molta probabilità verrà usata dai suoi padroni per soddisfare desideri sessuali; nulla più di questo. Forse a Jack O’s bar? Oppure al Parade hotel! Molto probabilmente esistevano entrambi.

Spesi tutto quello che avevo per il viaggio e i miei documenti
A Palermo nel ’94 eravamo più di cento giù al porto…
Raccoglievo le arance e il limoni in un grande campo in collina
Lavoravo fino a notte inoltratata per due soldi e una stanza nascosta

In queste quattro strofe il viaggio della Perla Nera sembra arrivare ad un punto al capolinea: è infatti giunta in Italia, da sempre meta dei disperati senza più nulla a cui aggrapparsi.
Perfino lei però deve trovare di che vivere, entra qui in gioco – un gioco terribilmente attuale – il fenomeno del caporalato ormai ben noto, che costringe uomini e donne a lavorare in condizioni disumane per poche lire. Ebano lavora per non farsi scoprire.

Poi un giorno sono scappata verso Bologna con poca speranza
Da un’amica mi sono fermata, in cerca di nuova fortuna
Ora porto stivali coi tacchi e la pelliccia leopardata
E tutti sanno che la Perla Nera rende felici con poco

Adesso la Perla Nera è arrivata al suo capolinea, libera e schiava allo stesso tempo.
Sembrava quasi destinata a questo finale, si è smarrita solo un attimo per poi ritrovarsi fra le macchine di Bologna, senza padroni ma legata alla strada.
Forse già sapeva quale sarebbe stato il suo futuro quando i genitori l’hanno venduta e come potrebbe non essere così? Dietro di lei non aveva più un porto sicuro, davanti a lei solo l’ignoto sulle spalle di una ragazzina cresciuta troppo velocemente.

Questa è una canzone che in modo molto semplice descrive la condizione dei migranti, la rassegnazione che spesso portano nei loro occhi; rassegnati perché sanno cosa li aspetta, se lo immaginano ma comunque non hanno motivo di restare. O la morte o la vita. E per vivere troppo spesso si accetta un’esistenza mozzata come la dolce Perla Nera.
C’è rassegnazione pure nel tono del cantante e nella musica. Te ne accorgi solo in fondo però, quando realizzi che non c’è un lieto fine ma c’è la verità, e fa molto male.

Curiosità e approfondimenti

Contenuta nel settimo CD ¡Viva la vida, muera la muerte! il singolo è uscito nel lontanissimo 2004.
Da allora la band si è riformata e Stefano Bellotti (alias Cisco) non ne fa più parte, preferendo una carriera solista.
Lo stesso album contiene la canzone più apprezzata del gruppo dal loro esordio: I Cento Passi, il cui protagonista questa volta è Peppino Impastato.
Nello stesso anno è uscito il DVD “MCR Clan Banlieue 1992-2004: la grande famiglia in movimento”

Francesca Pellegrini

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