Migrazioni in Pillole #5: settimana dal 26 febbraio al 04 marzo

Per una nuova settimana, arriva una nuova uscita della rubrica Migrazioni in Pillole: la nostra raccolta di notizie e di iniziative più importanti della settimana riguardo a migranti e razzismo.

Siamo ormai al quinto lunedì di Migrazioni in Pillole e la situazione sembra stazionaria. Chiamate il nostro sforzo, se volete, un osservatorio sul razzismo in Italia. La nostra preoccupazione è raccogliere questo materiale che, altrimenti, forse passerebbe inosservato.

Dunque, anche oggi cominciamo subito.

Le notizie

Bari e il razzismo

Abbiamo sentito di Bari negli ultimi mesi per l’aggressione dei fascisti di Casa Pound ad alcuni militanti di sinistra (tra cui l’europarlamentare Eleonora Forenza). Questa settimana è ritornata nella cronaca per l’aggressione a Edith Tro, che vive in Italia da trent’anni, e che è stata presa a calci e a pugni di pomeriggio, in una delle strade principali della città. Edith è stata aggredita da un gruppo di sei donne a cui si sono uniti anche due uomini. Nessuno si è fermato per prestarle soccorso, e, cosa ancor più spaventosa, l’infermiera a bordo dell’ambulanza arrivata sul luogo dell’aggressione ha accusato Edith di aver inventato l’incidente per usufruire dell’eventuale infortunio sul lavoro.

Dice Edith: “Ero spiazzata, in trent’anni in Italia non mi era mai successa una cosa simile” e ancora: “Se Salvini sventola la bandiera del razzismo ad alta voce, chi prima era razzista ma aveva paura a farlo vedere, adesso non ha più timore e aggredisce, pensando di non essere mai punito”.

Bari, immigrata aggredita da 6 donne e insultata dalla soccorritrice: ‘Se Salvini sventola la bandiera dell’odio…’” di Silvia Dipinto per la Repubblica (26 febbraio 2019).

L’happy ending

Ha invece tutt’altro epilogo l’aggressione nel Rione Sanità ai danni di Yacoubou Ibrahim, colpito con uno spray urticante da un gruppo di ragazzini, a Napoli. Dopo qualche giorno dall’accaduto, il mediatore culturale ha incontrato i suoi aggressori: “Scusaci, non siamo una baby gang”.

I ragazzini hanno portato un disegno all’incontro e Yacoubou li ha abbracciati. Yacoubou non credeva fosse un episodio di razzismo, e forse non lo è stato, ma sicuramente la comprensione e il perdono hanno giovato alla comunicazione molto più che una punizione.

L’abbraccio tra Yacoubou e i suoi aggressori

Aggredito alla Sanità da una baby gang: ‘Non credo sia razzismo. Ma a Napoli manca la sicurezza’” di Ciro Pellegrino per Fanpage (25 febbraio 2019).

Razzismo e memoria

Di questi giorni è la notizia dei fondi negati dal Mibac (25 milioni) al Museo dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara. Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta alle persecuzioni nazifasciste, firma un’interrogazione parlamentare a risposta urgente in merito all’episodio.

Gli ambienti del Ministero avrebbero motivato il blocco dei fondi con problemi finanziari, “invece il ministro [Benisoli] ha garantito che quando sarà possibile aprire un cantiere, e questo avverrà solo in concomitanza con il termine dei lavori del secondo lotto che stanno per cominciare, i soldi ci saranno e partirà il bando”.

Forse che un imprevisto burocratico è stato strumentalizzato per il clima razzista in cui stiamo vivendo in questi mesi? Certo è che proprio in questi giorni abbiamo avuto modo di ricordare l’infamante t-shirt “Auschwitzland” di Selene Ticchi, indossata alla commemorazione della marcia su Roma. La donna, ex candidata sindaco di Forza Nuovo, è stata condannata a pagare una multa di oltre 9000 euro dal tribunale di Forlì per violazione della legge Mancino.

Stop ai fondi per il museo dell’Ebraismo di Ferrara, Liliana Segre: ‘Il governo ne offusca il valore’” per la Repubblica (01 marzo 2019).

A Predappio con la maglietta ‘Auschwitzland’: Selene Ticchi condannata a pagare 9000 euro” di Micol Lavinia Lundari per Repubblica (28 febbraio 2019).

Il 95% degli studenti di Togo e Ghana rifiutati

Dall’anno scorso sono cambiati i criteri per l’approvazione dei permessi di soggiorno per gli studenti che provengono dall’Africa. Su 1’275 richieste di studenti di Togo e Ghana, il 95% è stato rifiutato, cioè soltanto a 75 studenti è stato concesso di venire a studiare in Italia. Colpite le scuole di italiano, tra cui “La Casa Italiana”, i cui studenti sono stati tutti rifiutati.

È da capire quale sia l’istituzione che spinge a questa risoluzione: è interessante comunque notare che lo scorso novembre il Ministro degli Interni Salvini ha fatto partire un progetto di contenimento dell’immigrazione proprio in Ghana. La Farnesina, richieste risposte in merito all’accaduto, ha risposto che l’ambasciata d’Italia ad Accra “ha applicato oggettivi criteri di controllo volti a contrastare tentativi di elusione della normativa. Ovviamente l’azione dell’ambasciata si pone sempre in linea con l’obiettivo di favorire la mobilità internazionale giovanile e contribuire all’internazionalizzazione del sistema italiano di istruzione superiore”.

Negato il 95% dei permessi. Stop ai visti per gli studenti africani” di Matteo Fraschini Koffi per Avvenire (27 febbraio 2019).

A Formello il Carnevale è razzista

A Formello, vicino Roma, il Carnevale si tinge di razzismo. Alla parata arriva il carro del barcone dei migranti, le scritte “voglio il Wi-Fi”, “no pago affitto” sono quello cui lunghi anni di propaganda razzista ci hanno abituato. Il sindaco del paese ha commentato: “Ma quale discriminazione, in piazza tutti si sono divertiti”.

Ci sarebbe da chiedersi se esista una correlazione logica e necessaria tra rispetto e divertimento e se questa correlazione valga anche per i molti episodi di esultanza quando dai barconi veri, nel Mediterraneo, i migranti finiscono per annegare in mare.

Formello, nella sfilata di carnevale barconi e scritte ‘no pago affitto’. Ed è polemica: ‘carro della vergogna’” di Marino Bisso per la Repubblica (04 marzo 2019).

Iniziative

A Milano il 02 marzo c’erano le persone

Ve ne avevamo parlato le scorse settimane: il 02 marzo a Milano si è tenuta l’enorme manifestazione organizzata dal comitato di “People”. C’era l’Italia dei partiti, quella dei sindacati, delle associazioni, c’erano Mamme per la pelle (di cui stiamo seguendo l’operato), c’erano le ONLUS, c’era prima di tutto l’Italia delle persone. E, sebbene la manifestazione abbia incontrato opposizione – anche da parte di Beppe Grillo, “razzismo fenomeno mediatico” –, si parla di una partecipazione di circa 250’000 persone. Un numero che non può essere nient’affatto ignorato o silenziato.

Oriana Mortale

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